Lady Oscar - Riyoko Ikeda, Manga

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madamigella
view post Posted on 27/6/2010, 17:47 by: madamigella




A chi l'onore e l'onere di presentare uno dei grandi classici della letteratura illustrata giapponese?
O meglio...chi non conosce ancora Lady Oscar?

IL MANGA

TITOLO ORIGINALE
Versailles no Bara - La rosa di Versailles (o Le Rose di Versailles)

ANNO DI PRIMA PUBBLICAZIONE
1972

L'AUTRICE
Riyoko Ikeda, nata ad Osaka l'8 dicembre 1947, all'epoca della realizzazione del manga studentessa universitaria venticinquenne.

LA STORIA
1755...In tre diversi paesi d'Europa nascono tre persone che il destino farà incontrare a Versailles.
In Svezia, Hans Axel Von Fersen, primogenito di una famiglia rappresentante degli Hattar svedesi.
In Austria, Maria Antonietta d'Asburgo - Lorena, nona figlia dell'imperatrice Maria Teresa.
In Francia, Oscar François de Jarjayes, sesta rampolla di un generale al servizio del Re di Francia, che non avendo avuto il dono di un figlio maschio, decide di crescere l'ultimogenita come tale per tramandare la tradizione familiare.
Mentre il secolo dei lumi volge al termine, i sovrani d'Austria e Francia si accordano su un matrimonio che sancisca un'alleanza che possa garantire prosperità e una pace duratura ai popoli europei.
Maria Antonietta parte così a 14 anni per andare in sposa a Versailles, al delfino Luigi Augusto.
In seguito Maria Antonietta diviene regina, e le viene posta accanto Oscar, in veste di Capitano delle guardie reali. Con Oscar c'è l'inseparabile André, valletto e amico d'infanzia, nipote della governante di casa Jarjayes.
La giovane regina mal sopporta le imposizioni, la noia e la monotona vita di corte, e si lascia trascinare in spese folli e frivolezze che le attirano presto l'inimicizia del popolo, che versa in condizioni sempre più misere e aveva riposto così tante speranze nella nuova coppia reale.
Incosciente e spensierata, trascurata dal marito timido e ingenuo, Maria Antonietta conosce e si innamora del Conte di Fersen, subito ricambiata.
Anche Oscar, seppur inconsciamente, inizia a provare un uguale sentimento per Fersen, e non si accorge che al suo fianco André spasima per lei.
Ma gli eventi incalzano, e in Francia i primi venti di rivolta cominciano a scaldare gli animi. Oscar resta fedele alla monarchia, ma non può impedire che il suo senso di giustizia crei in lei una nuova coscienza verso quelle che sono le condizioni del popolo e del Paese. Ma non sono solo quelli i turbamenti che la scuotono...
Per un solo istante Oscar lascia prevalere i sentimenti, e per la prima e l'unica volta nella sua vita smette l'uniforme per vestire un abito da donna e recarsi ad un ballo a corte cui partecipa Fersen, che, non riconoscendola, la invita subito a ballare.
Ma il sogno di Oscar si infrange prima ancora di venire alla luce, quando Fersen parla di lei come del 'suo migliore amico'. Sconvolta, comprende che deve rinunciare a lui nel nome dell'amore che egli nutre in cuore per Maria Antonietta.
Per poterlo dimenticare Oscar decide di lasciare la guardia reale, col fermo intento di vivere e comportarsi da uomo per sconfiggere la debolezza del suo cuore di donna che non sa affrontare.
André assiste impotente a questo dolore muto e terribile finché il suo amore per Oscar dirompe ed egli lo rivela alla ragazza con una passione che rasenta la violenza. Oscar è sconvolta, e reagisce gettandosi a capofitto verso la sua nuova vita al comando dei soldati della guardia metropolitana.
André si arruola con l'intento di seguire sempre l'amata, ma ben presto la Francia viene travolta dal turbine della Rivoluzione. Scoppiano i primi moti, e ben presto Oscar deve farvi fronte con la sua nuova coscienza civile e col suo senso di giustizia.
Si congeda dalla Regina ben sapendo che una nuova strada è tracciata e che da quel momento le sorti della monarchia prenderanno un cammino diverso dal suo.
Ma la Rivoluzione incalza...e nel luglio 1789 il popolo comincia ad armarsi. Oscar scopre di essere minata dalla tisi, e con dolore apprende che André sta diventando cieco, dopo aver perso un occhio in un duello anni prima. Resasi conto di amarlo, si dichiara e con lui ha una breve notte di felicità, prima che, il 13 luglio, sia costretta dagli eventi a lasciare la guarnigione per unirsi al popolo coi suoi uomini. Ma una pallottola in pieno petto stronca la vita di André, lasciandola nella disperazione. Annientata, vorrebbe lasciare tutto e tutti, ma il suo senso del dovere e il ricordo dell'amato la spingono a gettarsi ancora una volta nella mischia. Dove, il 14 luglio 1789, cade sotto il fuoco nemico alla testa dei rivoltosi che assaltano la Bastiglia.
I tumulti arrivano in breve anche a Versailles, dove il popolo assalta la reggia e costringe il re a stabilirsi a Parigi. Da qui, con l'aiuto di Fersen, la famiglia reale tenterà di fuggire, ma verrà intercettata a Varennes e da qui definitivamente imprigionata. Nel 1793 sia Luigi XVI che Maria Antonietta vengono processati e condannati a morte. Nell'ottobre 1793, dopo una breve e penosa detenzione alla Conciergerie, Maria Antonietta viene condotta alla ghigliottina dove, con la mente alle voci e ai volti del suo passato, la sua testa cade con fierezza sotto la lama della mannaia.
Una sorte non migliore toccò al Conte di Fersen in Svezia, logorato da un cinismo ossessivo legato al ricordo della triste fine di Maria antonietta per mano del popolo. Anni dopo, accusato di aver avvelenato il principe Cristiano Augusto di Svezia, fu massacrato dalla folla durante i funerali di quest'ultimo, nel giorno preciso dell'anniversario della fallita fuga di Varennes.
Questa è la storia delle rose di Versailles, e del vento che le travolse...

EDIZIONI IN GIAPPONE
La prima serializzazione si ebbe nel 1972, sulla rivista per ragazze 'Margaret'.
In seguito le puntate furono pubblicate in tankobon, e nel corso degli anni le edizioni e le ristampe si sono susseguite senza sosta.
Attualmente -senza contare le ristampe- sono più di 15, in diversi formati, serie e case editrici.
Esempio
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NEL MONDO
Ad oggi 'Versailles no bara' resta uno dei titoli più tradotti nel mondo. In particolare, esistono versioni in tedesco, francese, spagnolo, italiano, coreano, cinese, tailandese, indiano...

IN ITALIA
L'Italia è stato il primo paese europeo ad ottenere i diritti di pubblicazione del manga, già nei primi anni ottanta.
Nel 1982 arriva la prima edizione, in 106 fascicoli allegati al settimanale 'Candy Candy' tra il 1982 e il 1984. Editi dal Gruppo Editoriale Fabbri, si potevano rilegare in due volumi, con le copertine prenotabili presso le edicole. LA particolarità di questa edizione, seppur con dialoghi censurati, modificati e semplificati, è che le tavole sono a colori. Ovviamente made in Italy.
Esempio
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La seconda edizione esce in sordina nel 1993, in venti volumi, per mano della Granata Press. Come nelle versioni originali giapponesi, le tavole sono in bianco e nero, ma la particolarità è che il formato dei volumi è più grande del normale, secondo canoni standard della Granata. La traduzione è ovviamente riveduta rispetto alla serie Fabbri. Inoltre nell'ultimo albo viene presentata per la prima volta la storia fuori serie nota come 'Gaiden - La contessa dagli abiti neri', realizzata qualche anno dopo la serie regolare.
Esempio
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Nel 2001 vede la luce la terza edizione italiana, in 24 volumetti pubblicati da Panini Planet Manga nella collana 'Capolavori manga'. Il formato è ridotto, più simile alle versioni originali giapponesi, le pagine sono in bianco e nero, e la traduzione -con diverse note a margine- è stata completamente riveduta rispetto alla precedente. Anche qui compare la storia fuori serie, con l'importante aggiunta di tutta la serie delle cosiddette 'storie gotiche', racconti autoconclusivi in tono gothic-horror prodotti dall'autrice alla fine degli anni ottanta. Lo stile purtroppo è completamente diverso da quello originario, meno aggraziato e tondeggiante, e in questo si perde molto dell'antico fascino dei personaggi.
Esempio
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Tutte queste edizioni hanno un comune denominatore, e cioè il RIBALTAMENTO delle tavole, per assecondare il senso di lettura occidentale da sinistra verso destra.
In sostanza ciò influisce poco sull'insieme, salvo notare che le tavole in cui appaiono testi, libri e scritti sono state riarrangiate dai curatori italiani. Unica particolarità, che però non salta subito all'occhio, è che inevitabilmente tutti i personaggi risultano MANCINI!

Si cambia musica con la quarta edizione, edita a partire dal 2008 da d/visual, collana d/books in sei volumi.
E' un'edizione pregiata - e costosa rispetto alle altre - munita di sovracoperta a 4 colori con decori a rilievo, e porta (come nelle ultime edizioni giapponesi) anche alcune tavole colorate in originale dall'autrice in anni recenti. La traduzione anche qui è stata riveduta, e a fronte di un gran numero di note in appendice si trovano anche commenti dell'autrice e approfondimenti storici sui personaggi reali. Una novità rilevante è il cambio del titolo, dal singolare 'la rosa' al plurale 'Le rose di Versailles', frutto di consultazioni con l'autrice da parte dell'editore italiano.
Ma la diversità dell'edizione, al di là di averle restituito una caratura maggiore delle precedenti vista la cura dei particolari, è il mantenimento del senso di lettura originale, da destra verso sinistra.
Sono previsti due volumi aggiuntivi di imminente uscita, che dovrebbero contenere gli episodi fuori serie e una gallery di immagini dei più famosi artbook.
Attendiamo con fiducia...
Esempio
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IL TEATRO E IL FILM LIVE

Conologicamente parlando, dopo l'enorme successo del manga in patria la storia attira l'attenzione della compagnia teaitrale Takarazuka. La particolarità di questa forma di teatro è il cast, composto da sole donne, che ben si sposa con la storia della Ikeda. In breve tempo la storia è portata sulle scene, e miete successi ininterrotti per innumerevoli stagioni. Un successo che si ripete ancora al giorno d'oggi.
Esempio
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Ed è questo boom che porta una delle maggiori multinazionali di origine giapponese, la SHISEIDO, ad interessarsi al finanziamento di un progetto cinematografico incentrato sulle vicende degli eroi della Ikeda.
La produzione attiva una massiccia campagna pubblicitaria, finché sotto la direzione del celebre -allora- regista francese Jacques Demy, nel 1978 vede la luce 'Lady Oscar', live movie con attori veri.
La sceneggiatura si incentra sulla storia di Oscar, quella che più attrattiva ha suscitato nel pubblico giapponese, e inevitabilmente il titolo viene modificato -su indicazione della Ikeda- in 'Lady Oscar', per favorire la diffusione internazionale. Il titolo originale, avendo focalizzato solo la storia di Oscar, avrebbe perso il suo senso originale e compromesso il risultato extra nipponico.
Nonostante le attese e le aspettative, il risultato non è quello sperato, e la ricostruzione oltre che approssimativa diverge in alcuni tratti quasi completamente dall'originale. Oscar appare in definitiva poco convinta e poco convincente.
Questo film, pur essendo stato accompagnato da una campagna pubblicitaria mai vista, uscirà dal Giappone solo dopo la messa in onda dell'anime. Ad oggi, è stato trasmesso doppiato solo in Italiano, Inglese e Spagnolo. In Francia esiste solo sottotitolato.
L'unico pregio è che è stato uno dei rarissimi film ad essere stato girato interamente a Versailles.
Esempio
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L'ANIME

Dopo lo sfortunato film live, la Tokyo Movie Shinsha inizia subito l'iter che la porterà, nel 1979, alla realizzazione dell'anime tratto da 'Versailles no Bara'.
Anche qui si decide di sintetizzare sulla storia che più ha avuto il favore del pubblico, pur mantenendo il titolo originale. Lle attese si fanno spasmodiche, e le aspettative non sono minori delle difficoltà di realizzazione. I problemi non mancano, e la prima messa in onda è un colossale fiasco. Un cambio di regia in corsa non salva l'anime dal flop, ed è solo una seconda quasi casuale messa in onda che risveglia l'entusiasmo del pubblico. E' di nuovo 'Berubara-boom', e in breve si rispolvera il titolo 'Lady Oscar' e ci si avvia sulla strada dell'esportazione. L'Italia è uno dei primi paesi a comprare i diritti, e la prima in Europa a trasmetterlo, a partire da marzo 1982.

EPISODI
40, della durata di circa 22 minuti ciascuno, più due episodi inediti (in Italia) di montaggio.

SIGLE ITALIANE
A dimostrazione dell'amore dei fan italiani della serie, le numerose repliche nel corso degli anni sono state accompagnate da un 'rinnovo' della sigla.
La validità di ciascuna sigla resta però a iudizio degli spettatori.
Io personalmente preferisco la prima perché sono un fan della prima ora...ma delle altre due preferisco quella cantata da Enzo Draghi. Trovo quella della D'Avena più o meno inutile e non mi piace per niente quel tono di finta sofferenza con cui è cantata.

DAL 1982 AL 1990 - I CAVALIERI DEL RE - LADY OSCAR


DAL 1990 - GLI AMICI DI LADY OSCAR - UNA SPADA PER LADY OSCAR


DAL 1992 - CRISTINA D'AVENA - UNA SPADA PER LADY OSCAR
www.youtube.com/watch?v=iIq5mSuFdUQ

Edited by s@k@moto Ayumi90 - 27/6/2010, 22:03
 
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